Siria: Bashir sarà premier fino a marzo

"Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo".

(Prima Notizia 24)
Martedì 10 Dicembre 2024
Roma - 10 dic 2024 (Prima Notizia 24)

"Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo".

Muhammad al Bashir ha ricevuto l'incarico dalla Direzione operazioni militari del gruppo jihadista Hts di formare un governo di transizione "per sbrigare gli affari correnti", che sarà in carica fino al 1 marzo 2025. Lo ha reso noto lo stesso Bashir, in un comunicato. "Sono in corso consultazioni per la scelta dei ministri", ha continuato.

"Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo", ha aggiunto, riferendosi alle agenzie di controllo che per 54 anni hanno rappresentato il regime guidato dagli Assad, accusate di aver violato sistematicamente i diritti umani.

"Oggi l'Idf ha completato la parte strategica centrale dell'operazione Hats Bashan (Fionda di Beshan) iniziata nella notte tra sabato e domenica, con la consapevolezza che il regime di Assad stava cadendo. Centinaia di obiettivi strategici siriani sono stati attaccati nell'operazione e le forze di sicurezza continuano ad operare nella zona cuscinetto". Così fonti militari all'emittente televisiva israeliana Channel 12.

Nello specifico, 350 caccia delle Idf hanno attaccato la Siria, distruggendo 320 obiettivi strategici, tra cui aerei, missili terra-aria e terra-mare, Scud da crociera, navi militari e carri armati.

"Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi o permetterà il trasferimento di armi a Hezbollah, risponderemo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti". E' quanto ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una nota diramata dal suo ufficio.

"Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. Il colloquio ha permesso al Presidente Meloni di ribadire l'importanza di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale". E' quanto fa sapere Palazzo Chigi in una nota, spiegando che la premier "ha inoltre sottolineato l'assoluta necessità di garantire l'incolumità dei civili e di tutelare tutte le minoranze presenti in Siria, inclusa quella cristiana". "Alla luce della rapida evoluzione della situazione sul terreno - prosegue la nota -, i due leader hanno concordato di mantenersi in stretto raccordo".

"Scambio sostanziale con Recep Tayyp Erdogan sulla situazione in Siria. L'integrità territoriale della Siria deve essere preservata e le minoranze devono essere protette. Ci incontreremo all'inizio della prossima settimana in Turchia per discutere di cosa significhi questo sviluppo per la regione e non solo". Così la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a seguito di una telefonata con Erdogan.

Il nuovo governo della Siria ha "tenuto un incontro con gli ambasciatori di Iraq, Bahrein, Oman, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita e Italia", unica nazione presente tra quelle occidentali. Lo ha reso noto il Dipartimento degli affari politici del governo ad interim siriano, evidenziando che "l'incontro è stato positivo e gli ambasciatori hanno promesso un coordinamento di alto livello con il nuovo governo". Alcune fonti della Farnesina hanno dato conferma dell'incontro, a cui ha partecipato l'incaricato d'affari Stefano Ravagnan.

L'operazione condotta da Israele in Siria ha portato al danneggiamento di quasi l'80% delle capacità militari e strategiche di Damasco, ed è avvenuta dopo una raccolta di informazioni durata diversi anni: "Si è trattato effettivamente di un attacco pianificato da anni", hanno fatto sapere fonti militari di Tel Aviv a Channel 12. L'Idf ha scelto di agire per il timore che gli equipaggiamenti militari cadessero nelle mani sbagliate. A continuare ad operare in Siria sono il Comando nord, che conduce la missione nel sud del Paese e nella zona cuscinetto del Golan, l'aeronautica e l'intelligence.


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