Scuole, Valditara: "Si può immaginare una presenza delle Forze dell'Ordine nelle aree più a rischio"
"E’ chiaro che agire solo dal punto di vista repressivo non basta, bisogna intervenire prima".
(Prima Notizia 24)
Martedì 06 Febbraio 2024
Roma - 06 feb 2024 (Prima Notizia 24)
"E’ chiaro che agire solo dal punto di vista repressivo non basta, bisogna intervenire prima".
“Per le aggressioni compiute dai genitori si registra un aumento esponenziale. Il monitoraggio lo abbiamo istituito l’anno scorso, prima non si sapeva quali e quanti fossero gli episodi di violenza nelle scuole italiane. Ma in questo confronto da un anno all’altro registriamo un fenomeno significativo.

Nell’ultimo anno scolastico avevamo avuto 36 casi, ora dopo neanche cinque mesi siamo a 27, ma se guardiamo solo alle aggressioni da parte dei familiari c’è già un aumento del 111%. Per gli episodi di cui sono responsabili gli studenti invece si registra un leggero calo, -11%”.

Così, al Messaggero, il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Ci fa pensare che c’è una responsabilità educativa forte delle famiglie. Ecco perchè, se un genitore aggredisce o prende a pugni un docente o un preside, deve risponderne nei confronti non solo dell’aggredito, ma anche dello Stato. E’ lo Stato a subire un danno di immagine e reputazionale, e dunque ha il diritto di essere risarcito”, continua.

In merito all'ipotesi di reintrodurre presidi di polizia anche davanti agli istituti scolastici, dopo il caso della professoressa aggredita a Varese da uno studente di 17 anni, il Ministro dice: “Non la vedo semplice. Però nelle aree particolarmente a rischio si può immaginare una presenza delle forze dell’ordine a protezione di alcune scuole”.

E sulla "diagnosi funzionale" che certificava lo stato di malessere del ragazzo, fa notare: “E’ chiaro che agire solo dal punto di vista repressivo non basta, bisogna intervenire prima. Quando un ragazzo ha problemi che possono sfociare in episodi di aggressività non può essere abbandonato a sè stesso. Anche dare valore al voto in condotta, come abbiamo fatto nel disegno di legge ora all’esame del Parlamento, per questi casi serve a poco”.

“La scuola deve essere supportata con un servizio di tipo psicologico, eventualmente psichiatrico. I ragazzi che abbiano un forte disagio vanno aiutati. Voglio parlarne con il collega Schillaci: se il ministero della Salute sarà d’accordo, potremmo creare un presidio a livello di distretti provinciali, per offrire alle famiglie e alle scuole un punto di riferimento, un presidio territoriale a cui rivolgersi”, conclude Valditara.

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Giuseppe Valditara
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