Mattarella: "Discriminazioni e violenze contro le donne sono inaccettabili"
"Le donne – nell’arte come in tanti altri campi – per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica".
(Prima Notizia 24)
Venerdì 08 Marzo 2024
Roma - 08 mar 2024 (Prima Notizia 24)
"Le donne – nell’arte come in tanti altri campi – per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica".
Non si può non tenere conto del fatto che sono “ancora frequenti, inaccettabili molestie, pressioni illecite nel mondo del lavoro, discriminazioni, così come da anni viene denunciato. Senza perdere memoria delle violenze”. Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale per la Giornata Internazionale della Donna.

“Come non ricordarne le vittime nei tanti femminicidi, anche in giorni recenti? Come non ricordare, per tutte, Gulia Cecchettin, la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia”, ha continuato Mattarella.

“Donne e arte o, meglio, donne dell’arte è il tema che abbiamo scelto per questa giornata della donna 2024. Un argomento che vuole sottolineare il contributo femminile nella immaginazione, nella creatività delle arti. Un contributo di grande importanza – e troppo spesso trascurato o, talvolta, addirittura, ignorato – in uno dei settori fondamentali per la vita stessa dell’umanità”, ha aggiunto.

“L’arte non è fuga dalla realtà, non rappresenta il superfluo. Chi la valuta così ha una visione angusta e distorta dell’esistenza e nega alla radice la natura stessa della persona umana, il suo innato e insopprimibile desiderio di ricerca, di ispirazione, di interpretazione della realtà”, ha proseguito, per poi evidenziare che “l’arte è parte essenziale della storia dell’umanità. Senza di essa il mondo sarebbe grigio e spento”.

Secondo il Presidente della Repubblica, “quanto abbiamo visto e ascoltato conferma che le donne – nell’arte come in tanti altri campi – per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabili sulla loro attività”.

“Come se a loro fossero richiesti obblighi ulteriori e dovessero superare continuamente esami e giudizi più rigorosi. Che dovessero sempre dimostrare il valore e la capacità espressiva alla base della loro arte. E’ questo un fenomeno purtroppo ben noto, ampiamente studiato, che affonda le radici in pregiudizi e stereotipi sulle donne che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate”.

“Le dittature cercano in tutti i modi di promuovere un’arte e una cultura di Stato, che non sono altro che un’arte e una cultura fittizia, di regime, che premia il servilismo dei cantori ufficiali e punisce e reprime gli artisti autentici”, ha evidenziato ancora Mattarella.

“La nostra Costituzione afferma con efficace semplicità che ‘l’arte e la scienza sono libere’. L’arte, difatti, è libertà. Libertà di creare, libertà di pensare, libertà dai condizionamenti. Risiede in questa attitudine il suo potenziale rivoluzionario: e non è un caso che i regimi autoritari guardino con sospetto gli artisti e vigilino su di loro con spasmodica attenzione, spiandoli, censurandoli, persino incarcerandoli”, ha proseguito.

“Non esistono più settori, campi, recinti, barriere che limitino la creatività delle donne e la loro libera capacità di scelta. E’ una nuova primavera, che dobbiamo accogliere con soddisfazione, senza però dimenticare i tanti ostacoli che tuttora esistono – di natura materiale e culturale – per il raggiungimento di una effettiva piena parità”, ha aggiunto.

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