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Il premier Najib Mikati: "Siamo in guerra". Hezbollah: "Ci sarà una vendetta sanguinosa e unica".
Il premier Najib Mikati: "Siamo in guerra". Hezbollah: "Ci sarà una vendetta sanguinosa e unica".
Ancora altre esplosioni sono state sentite in diverse zone del Libano: dopo l'esplosione di centinaia di cercapersone avvenuta ieri, questa volta sono esplosi diversi walkie talkie usati da Hezbollah.
Queste nuove esplosioni hanno ucciso almeno nove persone, e in un comunicato stampa il Ministero della Salute di Beirut ha confermato che ci sono almeno 300 feriti.
Secondo quanto riferisce Al Arabiya, le esplosioni si sono verificate su diverse moto e anche all'interno di auto e case. Un'esplosione, peraltro, è stata avvertita anche durante i funerali del figlio del deputato di Hezbollah Ali Ammar, che si stanno svolgendo nel sobborgo Sud di Beirut, nonché durante le cerimonie funebri di altri membri del movimento sciita filoiraniano morti ieri dopo l'esplosione dei loro cercapersone.
L'agenzia di stampa libanese Nna ha fatto sapere, inoltre, che in diverse aree della Capitale sono esplosi anche impianti solari domestici.
Secondo quanto riferisce L’Orient-Le Jour, il Ministero della Salute libanese ha diffuso il bilancio aggiornato delle vittime delle nuove esplosioni: i morti sono 9, mentre più di 300 persone sono rimaste ferite.
“La brutalità di questo crimine non può essere espressa“, ha commentato il premier libanese, Najib Mikati, citato da Ynet. “Siamo in guerra, considerando ciò che vive il nostro popolo nel sud del Libano da 11 mesi”, ha continuato.
“Questi attacchi saranno certamente puniti in modo unico. Ci sarà una vendetta sanguinosa e unica”. Così Hashem Safieddine, cugino e stretto collaboratore di Hassan Nasrallah, nonché capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, citato dal Times of Israel. “Non ne parlerò a lungo - ha spiegato Safieddine - perché domani il leader di Hezbollah parlerà e tutto sarà rivelato. E ci troveremo in una nuova situazione e in un nuovo confronto con questo nemico”.
“Il nemico”, ha proseguito, “deve sapere che non siamo sconfitti, che non cederemo, che non ci ritireremo e che non ci faremo influenzare da quello che sta facendo questo nemico”.
“Stiamo affrontando una nuova fase” di attentati, ha detto un leader di Hezbollah, Hashem Safi al-Din. Stando a quanto spiega una fonte della sicurezza, ripresa da Al Arabyia, a esplodere sono stati walkie talkie e radio portatili comprati 5 mesi fa, quasi in contemporanea con i cercapersone esplosi ieri.
“Israele ha fatto esplodere migliaia di radio personali (Walkie-Talkie) utilizzate dai membri di Hezbollah in Libano in una seconda ondata della sua operazione di intelligence iniziata martedì con l’esplosione di dispositivi cercapersone di Hezbollah”. Lo ha riferito il giornalista di Axios Barak Ravid, riportando due fonti informate. “Le radio personali, che sono state preventivamente dotate di trappole esplosive dai servizi segreti israeliani e poi consegnate a Hezbollah, facevano parte del sistema di comunicazione d’emergenza della milizia che avrebbe dovuto essere utilizzato durante una guerra con Israele”, hanno proseguito le fonti, parlando con Ravid.