Libano: continuano gli attacchi aerei israeliani. Tajani: "Gli italiani vadano via"

Morte almeno 24 persone.

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 25 Settembre 2024
Roma - 25 set 2024 (Prima Notizia 24)

Morte almeno 24 persone.

Israele continua ad attaccare il Libano: altre ondate di missili hanno colpito il Sud, la Valle del Bekaa e la capitale Beirut. Circa mezzo milione di persone risultano essere sfollate, mentre Tel Aviv ha fatto sapere di aver intercettato il primo missile lanciato verso Israele da Hezbollah.

Fin dalle prime ore di stamani, a Tel Aviv, sono risuonate le sirene d'allarme, mentre a New York, dopo l'Assemblea Generale dell'Onu, si terrà una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza, proprio sull'escalation di tensione in Medio Oriente.

Secondo quanto riferiscono le Nazioni Unite, oltre 90 mila persone sono sfollate in seguito agli attacchi israeliani di questi ultimi giorni contro il Libano. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari ha anche fatto sapere che 200 mila persone sono state sfollate in Libano dall'inizio del conflitto tra Israele, Hamas e Hezbollah, circa un anno fa.

L'esercito di Israele sta attivando le truppe di riserva nel Nord del Paese, per rispondere all'escalation di tensione con Hezbollah. Secondo quanto riferisce l'annuncio, Tel Aviv sta preparando un'azione molto più dura contro il movimento sciita filoiraniano. L'esercito ha fatto sapere di aver richiamato “due brigate di riserva per missioni operative nell’arena settentrionale”. “Questo permetterà di continuare a combattere contro l’organizzazione terroristica Hezbollah”.

Stiamo compiendo grandi sforzi per fermare l'escalation in Libano, e le prossime 24 ore si preannunciano "critiche" per il successo o il fallimento di questi sforzi da parte nostra con gli organismi internazionali. E' quanto ha dichiarato il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, citato da Ynet.

Intanto, Hezbollah ha rivendicato i lanci di razzi odierni contro Israele. Il gruppo ha preso di mira sia le città sia le basi militari. Nello specifico, il gruppo ha lanciato razzi contro una base militare vicino a Ilaniya nella Bassa Galilea, contro la città di Hatzor vicino a Safed, nel Nord, contro il Comando Settentrionale dell’esercito israeliano a Safed, il Kibbutz Sa’ar, nei pressi di Nahariya e contro Kiryat Motzkin, nei pressi di Haifa. E' quanto fa sapere il Times of Israel.

Il bilancio degli attacchi israeliani di oggi, intanto, è aumentato a 24 morti e decine di feriti. E' quanto fa sapere il ministero della Sanità libanese, citato da L'Orient-Le Jour. A Joun, nel distretto di Chouf, 4 persone sono morte e altre 7 sono rimaste ferite, mentre ad Aïn Qana, nel Sud del Libano, ci sono stati 3 morti e 13 feriti. In un altro attacco, a Tebnine, due persone sono rimaste uccise e altre 17 sono rimaste ferite. Oltre a questo, il Ministero della Sanità ha aggiornato il bilancio dell'attacco contro Bint Jbeil, che è salito a 4 morti.

A Maaysara, città a nord di Beirut a maggioranza cristiana, il bilancio è di 4 morti e 18 feriti. E' quanto fa sapere il corrispondente di L'Orient-Le Jour. Infine, gli attacchi contro la regione di Baalbeck-Hermel hanno causato 7 morti.

“In Libano ci sono circa 2-300 italiani stanziali, con doppio passaporto, sposati e che vivono lì stabilmente, e sono seguiti con grande attenzione dalla nostra Ambasciata a Beirut. Poi ci sono gli italiani che sono lì per lavoro, circa 2-300. A loro abbiamo sempre consigliato di lasciare il Paese il prima possibile. Ci sono ancora voli da Beirut verso l’Italia e verso l’Occidente, quindi consigliamo loro di lasciare il Paese in qualsiasi momento”. Così il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della convention del Ppe, che si sta svolgendo a Napoli.

“Abbiamo altresì invitato gli italiani attraverso tutti i siti del Ministero degli Esteri, a cominciare da quello dell’unità di crisi dove c’è una fotografia aggiornata giorno per giorno della situazione, a non andare assolutamente in Libano per nessun motivo. Quindi – ha garantito il Vicepremier – siamo in ogni caso pronti qualora fosse necessario, a mettere in salvo la nostra comunità temporanea, cioè quelli che vogliono tornare indietro e non sono stanziali, perché la gran parte degli stanziali vuole rimanere dov’è perché hanno magari il doppio passaporto, hanno una moglie o marito libanese, e quindi vogliono restare lì.

Quelli che sono lì per lavoro siamo pronti in qualsiasi momento a portarli in Italia. I piani sono già tutti predisposti e qualora dovesse servire lo faremo. Intanto ci sono alcuni voli invitiamo a quelli che possono tornare in Italia con i voli di linea non essendo stato sospeso il collegamento”.


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