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Onu: in Siria almeno 370 mila sfollati.
Onu: in Siria almeno 370 mila sfollati.
L'Iran proseguirà nel dare sostegno alla Siria "con tutto ciò che è necessario". Così il Ministro degli Esteri iraniano. Intanto, l'Onu ha fatto sapere che ad oggi i combattimenti in Siria hanno causato almeno 370 mila sfollati.
Il Presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, ha dichiarato che le forze filo-turche opposte al Presidente siriano Bashar Al Assad stanno cercando di raggiungere Damasco. "Dopo Idlib, Hama e Homs ovviamente l'obiettivo sarà Damasco. La marcia delle forze di opposizione continua. Ci auguriamo che questa avanzata in Siria continui senza incidenti o problemi", ha detto Erdogan ai giornalisti dopo aver preso parte alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul, secondo quanto riferisce Anadolu.
"Abbiamo lanciato un appello a Bashar Al Assad, abbiamo detto 'forza, determiniamo assieme il futuro della Siria'. Purtroppo, non abbiamo ricevuto una risposta positiva riguardo a questo", ha aggiunto.
In seguito alla rottura delle relazioni, avvenuta nel 2011, nel corso degli ultimi anni Erdogan ha più volte chiesto ad Assad un incontro per riconciliarsi.
Nel frattempo, il Libano e la Giordania hanno chiuso i loro confini con la Siria, mentre i ribelli jihadisti di Daraa hanno preso il valico di frontiera con la Giordania a Nassib. I ribelli che ieri hanno preso la città di Hama, invece, stanno proseguendo verso sud, alla volta della città di Homs, a nord di Damasco, da cui l'esercito governativo si starebbe ritirando.
Secondo quanto spiega l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, i ribelli sono a soli cinque chilometri dalla terza città più grande del Paese, "dopo aver preso il controllo delle cittadine di Rastan e di Talbisseh". Controllando Homs, i ribelli potrebbero "tagliare la strada principale che conduce alla costa siriana", roccaforte della minoranza alawita, di cui Assad è membro.
Nel frattempo, però, l'aviazione russa ha iniziato a condurre attacchi aerei a nord di Homs contro gli insorti che stanno tentando di entrare in città. Stando all'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, i jet di Mosca sono decollati dalla base aerea russa di Hmeimim, lungo la costa mediterranea, dopo che nelle ultime ore l'esercito russo ha perso l'aeroporto di Hama (Siria Centrale).
I ribelli hanno conquistato anche Daraa e Suwayda, i due capoluoghi della Siria Meridionale: lo riferiscono i media locali e panarabi, spiegando che gli insorti sunniti a Daraa hanno conquistato le postazioni governative dopo che l'esercito regolare si è ritirato. A Suwayda, città a maggioranza drusa, i leader locali hanno garantito il passaggio di consegna tra l'esercito governativo in ritirata e le autorità druse.
Intanto, i militanti curdo-siriani, espressione della parte siriana del Pkk, sono entrati a Deir az Zor e hanno conquistato l'aeroporto, dopo il ritiro dell'esercito di Damasco. Il loro capo ha detto di essere aperto al dialogo con gli insorti islamici filo-turchi, evidenziando che le conquiste da parte dei ribelli segnano l'inizio di una "nuova" realtà politica.
"Vogliamo una de-escalation con Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e altre parti e risolvere i nostri problemi attraverso il dialogo", anche con Ankara, ha detto ai giornalisti Mazloum Abdi, capo delle Forze democratiche siriane (Sdf), che controllano buona parte del nord-est della Siria. "Siamo rimasti sorpresi nel vedere l'improvviso e rapido crollo delle forze governative siriane in prima linea, mentre le fazioni hanno preso il controllo di vaste aree, imponendo una nuova realtà politica e militare", ha continuato.
Nella sua prima intervista alla Cnn dopo diversi anni, il leader della milizia Hts, Abu Mohammad al-Jolani, ha detto che l'obiettivo dei ribelli filo-turchi è quello di rovesciare il regime guidato da Assad: "L'obiettivo della rivoluzione è il rovesciamento di questo regime. È nostro diritto usare tutti i mezzi disponibili per raggiungere tale obiettivo", ha dichiarato al-Jolani nel corso dell'intervista, fatta in una località segreta in Siria, proprio mentre Hts stava prendendo il controllo della città di Hama. "La Siria merita un sistema di governo istituzionale, non uno in cui un singolo sovrano prende decisioni arbitrarie", ha aggiunto.
Intanto, alcune cellule dello Stato islamico (Isis) si sono mosse lungo la bassa valle dell'Eufrate, in Siria, prendendo le posizioni lasciate dall'esercito di Damasco in ritirata. E' quanto fanno sapere fonti locali, secondo le quali altre cellule dell'Isis si sono attivate anche nella Badiya, area stepposa della Siria Centrale, sulla strada tra Homs e Palmira.
Ad Hama, i ribelli filo-turchi hanno abbattuto i simboli del regime che dal 2011 aveva in mano la città siriana, inclusa la statua del padre del Presidente siriano, Hafez al-Assad. Lo riportano i media internazionali. La statua del padre di Assad è stata abbattuta tra le urla dei miliziani. L'emittente televisiva Al Jazeera ha mostrato le immagini dei combattenti ad Hama: alcuni salutano i civili, altri sono alla guida di mezzi militari e ciclomotori.