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Oggi pomeriggio riunione allargata all'Eliseo, hanno partecipato tutti i partiti tranne La France Insoumise e Rassemblement National.
Oggi pomeriggio riunione allargata all'Eliseo, hanno partecipato tutti i partiti tranne La France Insoumise e Rassemblement National.
Il Presidente francese, Emmanuel Macron, vuole nominare il nuovo premier "nelle prossime 48 ore". E' quanto riferisce il quotidiano Le Parisien, che riporta fonti che hanno preso parte alla riunione allargata all'Eliseo, svoltasi questo pomeriggio.
Alla riunione hanno partecipato tutti i partiti, ad eccezione del partito di estrema destra La France Insoumise (Lfi) e del Rassemblement National (Rn), di estrema destra.
Al loro arrivo all'Eliseo, i Segretari del Partito Socialista e dei Verdi, Olivier Faure e Marine Tondelier, hanno detto ai giornalisti che avrebbero chiesto a Macron di "fare un passo indietro". "Noi - hanno dichiarato Faure e Tondelier - auspichiamo che questo dibattito non vada avanti ulteriormente sotto i suoi auspici, e questo per una ragione semplice, e cioè che lui oggi non è in condizioni di essere l'arbitro che decide". Faure ha poi confermato la richiesta a Macron di nominare "un primo ministro di sinistra". "Il seguito delle discussioni dovrebbe svolgersi all'Assemblée Nationale", ha aggiunto Tondelier.
Durante la riunione, i gruppi di sinistra hanno registrato passi in avanti su un "patto di non sfiducia" e "non aggressione": lo ha reso noto il Segretario dei Socialisti, Olivier Faure, uscendo dall'Eliseo. Nello specifico, il governo garantirebbe il suo impegno a rinunciare all'articolo 49.3 della Costituzione francese, che prevede la possibilità di approvare la manovra senza il voto nell'Assemblea Nazionale, mentre i partiti non dovrebbero presentare mozioni di sfiducia.
"Il presidente Emmanuel Macron non ha fatto nessun compromesso, nessuna concessione", ha reso noto la leader dei Verdi, Marine Tondelier, al termine della riunione. "Non vi dico che non abbiamo discusso, ma il presidente non si è spostato di un centimetro", ha proseguito. Macron e i suoi "si sono impegnati" a "non mettersi più nelle mani del Rassemblement National di Marine Le Pen per governare", ha continuato. "E' una buona decisione - ha proseguito Tondelier - ma se davvero il loro obiettivo è di arginare l'ascesa del Rn, abbiamo detto loro che bisogna cambiare politica".
Intanto, mentre i Socialisti, i Verdi e i Comunisti sono all'Eliseo per parlare al "tavolo allargato" di Emmanuel Macron e cercare un "metodo" in vista del "governo di interesse generale" che Macron stesso ha auspicato, Mélenchon lancia un avvertimento: "Se il NFP viene distrutto dall'alleanza con Macron dei nostri partner sappiamo che questo ci costerà caro. Ma, al contrario, qualcuno pensa di poter strappare anche un solo seggio senza di noi?". "I nostri alleati - prosegue - hanno paura. Noi, siamo il contrario, non abbiamo paura di essere in un momento storico. Si rendono conto della contro-performance che stanno mettendo in atto? Emmanuel Macron li strumentalizza e guadagna punti ogni ora che passa".