Elezioni Usa: Biden e Trump trionfano nel "SuperTuesday"
Trump: "Il 5 novembre sarà ricordato come il giorno più importante nella storia del nostro Paese".
(Prima Notizia 24)
Mercoledì 06 Marzo 2024
Roma - 06 mar 2024 (Prima Notizia 24)
Trump: "Il 5 novembre sarà ricordato come il giorno più importante nella storia del nostro Paese".
Joe Biden e Donald Trump sono i trionfatori del "SuperTuesday", le primarie dei Democratici e dei Repubblicani che si sono svolte ieri in 16 Stati degli Usa e nelle Samoa americane.

Biden e Trump, ora, hanno più dei due terzi dei delegati che servono per essere nominati dai rispettivi partiti per la corsa alle Presidenziali del prossimo 5 novembre.

Ormai, dunque, sembra certo che i due torneranno a sfidarsi, dopo le Elezioni del 2020. Stando alle ultime stime della Cnn, Biden ha ottenuto, fino ad ora, 1.289 delegati su 1.968 necessari per essere nominato candidato dei Democratici, mentre Trump ha ottenuto 893 delegati sui 1.215 che servono per essere il candidato dei Repubblicani.

Nella giornata di ieri erano in palio 854 delegati su 2.429 per la Convention del Gop, in programma dal 15 al 18 luglio a Milwaukee (Wisconsin), mentre 1.420 delegati su 4.672 erano in palio per la Convention dei Democratici, in programma dal 19 al 22 agosto a Chicago, nell'Illinois.

Le votazioni si sono tenute, in particolare, Alabama, Alaska (solo i repubblicani), Arkansas, California, Colorado, Iowa (solo i democratici), Maine, Massachusetts, Minnesota, Carolina del Nord, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia, e un caucus si è avuto anche nelle Samoa americane.

L'esito analizzato dalla Cnn considera anche i voti della California, dove si vota anche per posta, che saranno resi noti il 12 marzo.

In California, Trump avrebbe ottenuto il voto di quasi 8 partecipanti su 10 alle primarie del Gop, compreso il 68% degli indipendenti e il 59% dei moderati, segmenti che negli altri stati avevano dato il loro appoggio alla concorrente Nikki Haley, che ormai non può sottrarre la nomina a Trump, avendo ottenuto 66 delegati in totale, inclusi i 17 del Vermont, dove ieri, a sorpresa, ha sconfitto Trump, registrando un vantaggio del 4%.

Intanto, non sono mancati gli attacchi reciproci da quelli che, ormai, sembrano essere i candidati a Presidente degli Stati Uniti. Ieri, Biden, ha nuovamente attaccato Trump, considerandolo come un pericolo per la democrazia e definendo i suoi elettori "estremisti Maga", riferendosi all'acronimo “Make America Great Again”, che è lo slogan di Trump. “I risultati di stasera lasciano al popolo americano una scelta chiara: continueremo a progredire o permetteremo a Donald Trump di trascinarci indietro nel caos, nella divisione e nell’oscurità che hanno caratterizzato il suo mandato?”, fa sapere Biden in una dichiarazione scritta, divulgata questa notte.

“Quattro anni fa, mi sono candidato a causa della minaccia esistenziale che Donald Trump rappresentava per l’America in cui tutti crediamo”, continua Biden, per poi elencare tutti i successi ottenuti dal suo governo in settori come l'occupazione, inflazione, prezzi dei farmaci e controllo delle armi. Trump, attacca Biden, "è mosso da rancore e dall’inganno, concentrato sulla vendetta e la ritorsione, e non sul popolo americano".

Da parte sua, durante un discorso di circa 30 minuti da Mar-A-Lago (Florida), Trump ha parlato di Biden, definendolo come “peggior presidente” nella storia degli Usa, soprattutto per quanto non è stato fatto in materia di immigrazione. “Il 5 novembre sarà ricordato come il giorno più importante nella storia del nostro Paese”, ha continuato Trump, facendo riferimento alle Presidenziali.

“Il nostro Paese è molto diviso”, ha proseguito il tycoon ed ex Presidente, per poi promettere che si impegnerà per riunire l'intera nazione, qualora dovesse vincere le Elezioni. “Abbiamo un grande Partito repubblicano con molte persone di talento. Vogliamo essere uniti, e accadrà molto presto”, ha detto Trump, che è sembrato riferirsi più alle divisioni interne al Gop che a quelle della nazione. Il tycoon, infatti, non ha menzionato la sua rivale, Nikki Haley, che, anche se sconfitta, ha comunque ottenuto consensi superiori al 20% in molti Stati.

Nei giorni scorsi, l'Ambasciatrice ha detto che potrebbe non appoggiare la candidatura di Trump, nemmeno dopo la nomina da parte del Gop, nonostante l'impegno formale assunto nei confronti del partito.

Joe Biden corre praticamente senza rivali, per cui i riflettori sono tutti puntati sui Repubblicani, ma nelle Samoa americane è avvenuto qualcosa di curioso: ad aggiudicarsi il caucus, infatti, è stato il democratico Jason Palmer, imprenditore, che ha superato il Presidente uscente per 51-40. Per Biden è la prima sconfitta dall'inizio della stagione delle primarie.

Nel Minnesota, invece, Biden ha ottenuto una larga maggioranza e sconfitto il deputato Dean Phillips, ma ha anche dovuto affrontare il voto di protesta dell'ala socialista dei Democratici, l’opzione “Uncommitted” , che ha ottenuto circa il 20% dei voti.

Si è votato anche nella Carolina del Nord, dove il repubblicano Mark Robinson e il procuratore generale Josh Stein, democratico, hanno vinto le primarie dei rispettivi partiti per la corsa alla poltrona di Governatore. Chi vincerà sostituirà il Governatore uscente, Roy Cooper, che è arrivato al limite massimo di mandati.

Per quanto riguarda il Texas, il democratico Colin Allred ha vinto le primarie democratiche per l'elezione al Senato federale, per cui a novembre sfiderà il repubblicano Ted Cruz.

In California, invece, si sono svolte le primarie per il candidato al seggio al Senato federale lasciato dalla democratica Dianne Feinstein, e per l'assegnazione dello stesso seggio, che durerà 6 anni, a partire dal 2025. Il democratico Adam Schiff ha ottenuto il 36,9% dei voti alle primarie, mentre il repubblicano Steve Garvey ha ottenuto il 29,3%, per cui i due si affronteranno in un ballottaggio a novembre. Schiff potrà presentarsi senza dover fronteggiare altri membri del suo stesso partito, in uno Stato dove i dem hanno una forte maggioranza elettorale.

Sempre in California, infine, ci sono state alcune primarie per vari distretti della Camera dei Rappresentanti, che dopo le Elezioni di novembre potrebbero spostare gli equilibri nella Camera bassa del Congresso.

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