Dl Cutro: Tribunale Palermo sospende convalida trattenimento di due migranti

Chiesto parere alla Corte di Giustizia Europea.

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 06 Novembre 2024
Palermo - 06 nov 2024 (Prima Notizia 24)

Chiesto parere alla Corte di Giustizia Europea.

La sezione migranti del Tribunale di Palermo ha deciso di sospendere la convalida del trattenimento di due migranti disposto dal Questore di Agrigento in base ai decreti Cutro sulla procedura accelerata in frontiera e ha chiesto alla Corte di Giustizia Europea di chiarire se il diritto Ue vada interpretato nel senso che un Paese terzo non può essere definito sicuro "qualora vi siano categorie di persone per le quali esso non soddisfa le condizioni sostanziali di tale designazione, enunciate nelle direttive Ue".

Aspettando il parere, i due migranti, provenienti dal Senegal e dal Ghana, sono stati liberati. I due erano trattenuti a Porto Empedocle, nell'Agrigentino. Questa è la prima pronuncia in cui alla Corte Ue si chiede un parere sul trattenimento alla frontiera a seguito del decreto legge del 23 ottobre che ha aggiornato la lista dei Paesi considerati "sicuri" per il rimpatrio di migranti.

La normativa era stata approvata dal Consiglio dei Ministri, dopo che il Tribunale di Roma aveva disposto, il 18 ottobre, di liberare 12 dei primi 16 migranti trasferiti in Albania con la nave Libra, negando la convalida del loro trattenimento. I giudici avevano motivato "il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi, equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane" con l'impossibilità di considerare gli Stati di provenienza dei trattenuti (Egitto e Bangladesh) come "Paesi sicuri", per cui la procedura di frontiera era inapplicabile, così come non poteva essere applicato il trasferimento fuori dall'Albania dei migranti, che dovevano essere riportati in Italia.

A seguito del via libera al Dl Paesi Sicuri, su questa vicenda si è espresso il Tribunale di Catania, che non ha convalidato i trattenimenti e, quindi, disapplicato la legge italiana, scrivendo come motivazione che un elenco di 'paesi sicuri' "non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità" di questa "designazione con il diritto dell'Unione europea" e "in Egitto, paese di provenienza del migrante, ci sono gravi violazioni dei diritti umani" che "investono le libertà di un ordinamento democratico".

Infine, nei giorni scorsi, il Tribunale di Bologna ha rimandato alla Corte di Giustizia Europea il caso di un cittadino bengalese che aveva chiesto la protezione internazionale: i giudici hanno chiesto alla Corte Ue quale sia il parametro per individuare i "paesi sicuri".


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