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La Vicesindaca: "Vietare ai cittadini di ballare in piazza vuol dire di fatto snaturare lo spirito e le ragioni del successo di questa iniziativa".
La Vicesindaca: "Vietare ai cittadini di ballare in piazza vuol dire di fatto snaturare lo spirito e le ragioni del successo di questa iniziativa".
"Si balla!" ha proposto in piazza Aldrovandi a Bologna, dal 27 giugno al 20 luglio, nelle serate di giovedì, venerdì e sabato lezioni aperte di ballo a cura di alcune scuole del territorio e selezioni musicali di vari generi, dalla Filuzzi alla disco anni ‘80, registrando una partecipazione di oltre 4.500 persone in 12 serate, con una capienza massima di 200 persone contemporaneamente presenti, verificate da un servizio d’ordine dedicato.
Il format si è dimostrato un successo, riscontrando un’ottima accoglienza da parte di cittadini, residenti e commercianti. Si balla!, pensato all’interno del Piano della Notte del Comune di Bologna per rendere la piazza più vivibile attraverso una fruizione più ordinata, ha come fulcro la promozione della socialità attraverso il ballo del pubblico, con il supporto di insegnanti, ed è stato riproposto con alcuni adattamenti migliorativi (riduzione dell’orario di fine, eliminazione della giornata del giovedì e inserimento di laboratori per bambini) da metà settembre a fine ottobre, con conclusione la notte di Halloween.
La Sovrintendenza, nell’autorizzare la manifestazione per la stagione autunnale, ha inserito una nuova prescrizione che, contrariamente a quanto fatto a giugno, nega la possibilità ai cittadini di ballare limitandola solamente alle esibizioni delle scuole di danza.
“Una decisione incomprensibile e inaccettabile - commenta la vicesindaca con delega all’economia della notte Emily Clancy - perché vietare ai cittadini di ballare in piazza vuol dire di fatto snaturare lo spirito e le ragioni del successo di questa iniziativa, che ha dato risultati positivi e che dimostra come il Piano della Notte sia la strada giusta per costruire nuovi equilibri tra la vita notturna della città, le esigenze dei residenti, esercenti e la sicurezza.
Bloccare la socialità è il modo migliore per tornare indietro. Non si capisce cosa abbia dettato questo cambio di linea della Soprintendenza nell’arco di pochi mesi e soprattutto alla luce di risultati così incoraggianti, ma ritengo questo intervento sbagliato. La città è piena di luoghi dove le persone si ritrovano spontaneamente per ballare, senza bisogno di autorizzazione, non si capisce perché lo si debba vietare su un progetto come 'Si balla!', che prevede peraltro misure per rendere la fruizione di piazza Aldrovandi più ordinata, affrontando le note difficoltà di convivenza in quella piazza.
Il nostro obiettivo è quello di migliorare la vivibilità e la sicurezza della città, crediamo che creare nuovi spazi per la cultura e occasioni di socialità sia il modo migliore per farlo. Per questo non ci adegueremo a questa prescrizione e credo non lo faranno i bolognesi, che mal tollerano le restrizioni ingiustificate della propria libertà. Continueremo a scendere in piazza, anche per ballare. Chiederemo inoltre che questo tema venga trattato in Prefettura, per condividere una modalità di relazione migliore con la Soprintendenza, istituzione fondamentale per il funzionamento di una città”.