Ue: la Corte di Giustizia ha annullato la multa a Google da 1,5 mld

La vicenda riguarda la piattaforma pubblicitaria AdSense.

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 18 Settembre 2024
Roma - 18 set 2024 (Prima Notizia 24)

La vicenda riguarda la piattaforma pubblicitaria AdSense.

E' stata annullata stamani, dal Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia europea, la decisione risalente al 2019 con cui la Commissione Europea aveva inflitto una multa di circa 1,5 miliardi di euro a Google, affermando che l'Esecutivo di Bruxelles non avrebbe considerato l'insieme delle circostanze rientranti nella sua valutazione della durata delle clausole contrattuali, giudicate come "abusive".

D'altro canto, il Tribunale ha confermato gran parte delle valutazioni di Palazzo Berlaymont.

La vicenda è legata alla piattaforma pubblicitaria AdSense, che Google gestisce dal 2003. La società di Mountain Wiew ha sviluppato diversi servizi, incluso AdSense for Search (Afs), servizio dedicato all'intermediazione pubblicitaria per le ricerche online, che permetteva agli editori di siti web che hanno motori di ricerca di visualizzare annunci pubblicitari relativi alle ricerche online che gli utenti eseguivano sui loro siti. Così, gli editori erano in grado di ricevere una parte delle entrate generate dalla visualizzazione degli annunci.

Per usare Afs, tutti gli editori che generavano un fatturato abbastanza alto potevano negoziare un “accordo di servizio”, noto come “Google Services Agreement” (Asg), che però conteneva clausole volte a limitare o vietare la visualizzazione di annunci pubblicitari di servizi concorrenti di Afs.

A seguito di diverse denunce da parte dei concorrenti di Google, nel 2016 la Commissione Europea aveva iniziato un processo riguardante tre clausole inserite nell'Asg, che nella sentenza sono nominate “clausola di esclusiva”, “clausola di collocamento” e “clausola di autorizzazione preventiva”. Secondo quanto evidenziato dalla Commissione, si trattava di clausole che potevano eliminare i concorrenti di Afs. A settembre dello stesso anno, queste clausole sono state modificate o rimosse da Google.

Nel marzo del 2019, la Commissione ha verificato che l'azienda di Mountain Wiew si era resa responsabile di tre diverse violazioni nell'arco di 10 anni, da gennaio 2006 a settembre 2016, che insieme costituivano un reato unico e continuato. Per questo, ha inflitto una multa pari a 1.494.459.000 euro.

Con la sentenza di oggi, il Tribunale conferma la maggior parte delle valutazioni fatte dalla Commissione, ma conclude che quest'ultima ha fatto errori valutativi per quanto riguarda la durata delle clausole oggetto di contestazione e la porzione di mercato coperta da queste nel 2016.

Dunque, per il Tribunale con sede a Lussemburgo, la Commissione non ha dimostrato che le tre clausole costituissero un abuso di posizione dominante e, allo stesso tempo, una violazione continuata dell'articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Ue. Per questo, la decisione della Commissione è stata completamente annullata.


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