Senato, Meloni: "Musk? Sono una donna libera, nessuno mi dà ordini"

"Non abbiamo dato a Elon Musk un protettorato morale del nostro Paese: ci dobbiamo capire sulla differenza fondamentale tra noi e quello che abbiamo visto nel corso degli anni".

(Prima Notizia 24)
Mercoledì 18 Dicembre 2024
Roma - 18 dic 2024 (Prima Notizia 24)

"Non abbiamo dato a Elon Musk un protettorato morale del nostro Paese: ci dobbiamo capire sulla differenza fondamentale tra noi e quello che abbiamo visto nel corso degli anni".

“Sono una donna libera, non prendo ordini da nessuno”. Così la premier, Giorgia Meloni, durante le repliche alle sue comunicazioni al Senato, in vista del prossimo Consiglio Europeo, rispondendo al Senatore a Vita Mario Monti, che l'aveva invitata a non inseguire Elon Musk.

“Non abbiamo dato a Elon Musk un protettorato morale del nostro Paese: ci dobbiamo capire sulla differenza fondamentale tra noi e quello che abbiamo visto nel corso degli anni. Per anni abbiamo visto che chi era al potere obbediva pedissequamente all’amico potente di turno. Io posso essere amica di Elon Musk e allo stesso tempo presidente del primo governo che ha regolamentato l’attività dei privati nello spazio. Ho buoni rapporti con un sacco di gente ma non prendo ordini da nessuno. Io sono una donna libera”, ha spiegato la premier.

“Credo che la personalità che i cittadini hanno eletto per governare deve rispettare il potere pubblico che gestisce, mai dando l’impressione un po’ provincialistica di trarre soddisfazione dal plauso dei potenti”, e soprattutto va evitata “la privatizzazione del potere, come è stata sottolineata ieri dal presidente della Repubblica con parole misurate: se si dà l’impressione di erigere un privato, un grande genio come Elon Musk, a una forma di protettorato morale del nostro Paese c’è una perdita di dignità dello Stato”, le parole di Monti.

Rispondendo a Matteo Renzi, ha detto: “Non è ‘sta con Milei o con Coldiretti’, io sto sempre con l’Italia, la voglio tranquillizzare senatore Renzi. Io penso che Milei sia una novità molto interessante nel panorama politica argentino ma non penso che quello che dice sarebbe replicabile in Italia. Lei era amico di Obama e si metteva il cappotto come Obama, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette”.

“L’accordo Ue-Mercosur? Io ieri ho dato una risposta chiara. Penso sia importante la nostra cooperazione con l’America Latina che è sempre più penetrata, come accade in Africa, da attori non occidentali e penso che l’Occidente deve fare la sua parte. Non è in discussione il fatto di rafforzare i nostri rapporti di commercio e cooperazione con il Mercosur. Noi poniamo il problema che questi accordi di libero scambio in quadro Ue già molto complesso sul fronte della competitività non può penalizzare alcune filiere, come ad esempio i nostri agricoltori”, ha proseguito la premier.

“Noi chiediamo di sapere cosa la Commissione europea ha in mente di fare per compensare gli squilibri che si potrebbero creare nell’accordo col Mercosur. La nostra decisione finale è sottomessa a questa risposta”.

“Sulla legge di bilancio al senatore Renzi dico che, non solo questa volta, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per presentarla nei tempi, il prima possibile proprio per dare spazio al Parlamento. Ho chiesto che ci fosse il massimo tempo possibile, chiaramente sappiamo tutti di avere dei vincoli che sono anche europei. So che la fiducia alla Camera è stata posta in accordo con le opposizioni per rispettare i tempi, ma voglio dire che se ci fosse un accordo sui tempi senza il voto di fiducia io sarei più che disponibile. Preferirei molto, non amo che ci sia un’apposizione di un voto di fiducia quindi sarei contenta se ci mettessimo d’accordo per farlo senza”, ha detto ancora Meloni, nel corso delle repliche al Senato dopo le sue comunicazioni in vista del Consiglio Europeo di giovedì e venerdì.

Per quanto riguarda il processo Open Arms, ha proseguito, “al ministro Salvini va la solidarietà di tutto il governo“.

"Il Pd ha accettato che il commissario italiano” Raffale Fitto “fosse preso ostaggio per difendere il commissario spagnolo? Questo sarebbe gravissimo, e purtroppo io avevo il dubbio che fosse così. Oggi lei senatore Alfieri mi dà la certezza però gli italiani sappiano che avete consentito che il commissario italiano, vicepresidente della Commissione indicato dall’Italia fosse preso a ostaggio per garantire l’elezione di un commissario spagnolo. È un atteggiamento molto diverso da quello che ha avuto la Lega", ha continuato.

“La proposta sulle carceri in Albania è interessante ma non intendo perseguirla, magari possiamo immaginarla per qualche altro scenario. Voglio continuare a usare quei centri per quello per cui sono stati pensati. I trafficanti di esseri umani riescono a farsi pagare migliaia di euro con la promessa di arrivare in Europa. E capite cosa significhi dover pagare quelle somme senza avere la garanzia di arrivare in Europa, e per questo dico che il protocollo con l’Albania è un metodo molto efficace per combattere la mafia del mare, e quello che vi ho chiesto è di aiutare l’Italia a combattere questa mafia”, ha detto ancora la premier, rispondendo alla proposta di Renzi di trasformare i centri per migranti in Albania in carceri per i circa 2mila detenuti albanesi in Italia.

Ai discorsi dei parlamentari dell'opposizione, la premier ha reagito con mani in testa, occhi sgranati e smorfie. Tra gli interventi che hanno provocato queste reazioni, quello della Senatrice del M5S, Dolores Bevilacqua, che ha detto: “Meloni doveva andare in Europa a ribaltare i tavoli, e invece a quei tavoli manco ci si siede, girandoci intorno come un maggiordomo in attesa di ricevere ordini da chi conta veramente in Europa”.


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