Roma: Christian Raimo ricorre contro la sospensione dall'insegnamento

Lo scrittore e docente del Liceo Archimede aveva detto che "il ministro Valditara è un bersaglio da colpire come si colpisce la Morte nera di Star Wars".

(Prima Notizia 24)
Venerdì 27 Dicembre 2024
Roma - 27 dic 2024 (Prima Notizia 24)

Lo scrittore e docente del Liceo Archimede aveva detto che "il ministro Valditara è un bersaglio da colpire come si colpisce la Morte nera di Star Wars".

Christian Raimo deposita un ricorso contro la sospensione dall'insegnamento per tre mesi e la decurtazione di metà del suo stipendio decise dall'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio. Ad annunciarlo, sui suoi profili social, è stato lo stesso scrittore e docente del Liceo Archimede di Roma.

Raimo aveva rilasciato alcune dichiarazioni pubbliche fortemente critiche nei confronti del Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: in particolare, aveva detto che il "ministro è un bersaglio da colpire come si colpisce la Morte nera di Star Wars".

Il provvedimento preso dall'Usr del Lazio prevede non solo la sospensione dall'insegnamento e la decurtazione dello stipendio, ma anche altre pene "per cui, per esempio, non potrò fare l'esame di maturità quest'anno né l'anno prossimo, né con le mie classi né con altre, e ho gli scatti stipendiali fermi", ha spiegato il docente.

"È un ricorso molto complesso - ha aggiunto nel lungo post - ed è complesso per varie ragioni, soprattutto giuridiche. Si tratta di capire quali sono i confini della libertà di espressione degli insegnanti e dei dipendenti pubblici in genere. Per adesso c'è un codice di comportamento che ho violato, e mi sto attenendo alla sanzione. C'è poi una ricaduta pubblica che questo caso ha, al di là delle mie intenzioni. Il fatto che da un mese e mezzo non vada a scuola è già lì. Questa sanzione ha avuto degli effetti nell'immaginario, oltre il caso in sé. Di questi effetti non è facile parlarne, anzi è davvero molto difficile parlare di libertà di espressione in generale, essendo al tempo stesso, in qualche modo - ma un po' come tutti - l'oggetto sul vetrino, chi guarda la lente e chi interpreta quello che sta accadendo nello spazio pubblico. Ma la maggior parte dei segni che si vedono non sono buoni, e ci vuole un po' di lucidità per metterli a fuoco" , ha continuato Raimo, per poi concentrarsi su cinque piani: "giuridico, sindacale, politico, mediatico, e linguistico".

E ancora: "Finito l'effetto Pnrr, di fatto l'università e la ricerca pubblica per come la conosciamo - la ricerca e l'università pubblica che ci hanno consentito di essere per certi versi quello che siamo - non esisterà più se non come una nicchia. Ugualmente, l'effetto del Pnrr sulla scuola si annuncia come 'La Grande Occasione Sprecata', e anche lì finiti i fondi speciali, da un punto di vista strutturale, la scuola pubblica per come l'abbiamo conosciuta non sarà la stessa, tra accorpamenti, privatizzazioni, asservimento all'agenda del mercato del lavoro".

"L'egemonia culturale della sinistra si sta sciogliendo con una rapidità maggiore di qualunque previsione. E la controegemonia della destra, miscompresa, sottovalutata, sta acquisendo legittimità pubblica, istituzionale, pedagogica; il discorso neonazionalista è ovunque e sembra sempre più credibile", ha concluso Raimo.


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