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Media: 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati dopo le esplosioni. Intanto, la 98esima divisione dell'Esercito israeliano si sta spostando da Khan Younis verso il Nord della Striscia.
Media: 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati dopo le esplosioni. Intanto, la 98esima divisione dell'Esercito israeliano si sta spostando da Khan Younis verso il Nord della Striscia.
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasarallah, parlerà domani, dopo che centinaia di cercapersone utilizzati da miliziani del movimento sono esplosi in tutto il Libano. Lo hanno reso noto gli stessi miliziani sciiti filoiraniani.
Durante il discorso, in programma per le 17:00 locali (le 16:00 italiane, ndr), Nasrallah parlerà degli "ultimi sviluppi" in seguito all'attacco di ieri pomeriggio.
"Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno" della Striscia di Gaza, prosegue il movimento sostenuto da Teheran. "Questo percorso è in atto e separato dalla dura resa dei conti che il nemico criminale deve attendere per il suo massacro", fa sapere ancora Hezbollah, in una dichiarazione diffusa via Telegram.
Nel frattempo, secondo quanto riferisce l'emittente televisiva Kan, la 98esima divisione dell'esercito israeliano si sta muovendo da Khan Younis, nel Sud della Striscia, verso Nord, proprio per le tensioni con Hezbollah, acuite dopo l'attacco di ieri, passando alla guida del Comando Nord (a oggi era sotto l'egida del Comando Sud, ndr).
In base a quanto fanno sapere fonti dell'emittente televisiva saudita al Hadath, all'incirca 500 miliziani affiliati a Hezbollah sono rimasti accecati dopo l'esplosione dei loro cercapersone in Libano e a Damasco.
Poco fa, il governo di Beirut ha diffuso le generalità dei tre civili che sono rimasti uccisi, una donna e due minori: il Ministero libanese della Salute ha fatto sapere che sono stati identificati come Atta Dirani, infermiera, colpita mentre era al lavoro in un ospedale della regione di Baalbeck, Fatima Abdallah, 10 anni, anche lei della regione di Baalbeck, e Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. Migliaia di persone sono rimaste ferite, centinaia delle quali in modo grave, ma attualmente non ci sono numeri definitivi in merito alle vittime.
Nel frattempo, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno fatto sapere che quattro soldati di Tsahal sono morti e molti altri sono rimasti feriti nel corso dei combattimenti avvenuti ieri a Rafah, nel Sud della Striscia. Tra i morti anche la 20enne Agam Naim, sergente paramedico. Le Idf spiegano che è la prima soldatessa a restare uccisa nell'offensiva contro Hamas. A oggi, dunque, il bilancio aggiornato è di 348 soldati morti.
L'Iran ha espresso parole di condanna nei confronti di Israele, per l'esplosione coordinata di centnaia di cercapersone tra il Libano e la Siria, che hanno provocato una ventina di morti e quasi 4mila feriti, incluso l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani: si è trattato di un "cyber attacco terroristico", ha detto il Rappresentante iraniano all'Onu, durante una sessione speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "Il regime di Israele deve essere ritenuto responsabile di tale aggressione e di tale crimine efferato", ha aggiunto.