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Gravina: "Un avversario in campo, seppure in quello della politica federale, è diventato bersaglio di infamie e dossieraggi".
Gravina: "Un avversario in campo, seppure in quello della politica federale, è diventato bersaglio di infamie e dossieraggi".
Via libera, dall'Assemblea straordinaria della Figc, alla proposta del Presidente Gabriele Gravina di modificare lo Statuto della Federcalcio. I delegati, 253 su 283 aventi diritto, per un totale di 461,69 voti su 516, hanno approvato la proposta articolo per articolo, con la Serie A che non ha dato parere favorevole: 8 i no, 12 le astensioni.
“Nelle ultime settimane, se non addirittura negli ultimi mesi abbiamo assistito a riunioni (ufficiali e non) nelle quali il linguaggio, se non addirittura i concetti espressi, non si sono ispirati ad alcun tipo di fair play. È avvenuto di peggio: un avversario in campo, seppure in quello della politica federale, è diventato bersaglio di infamie e dossieraggi (ma diamo tempo al tempo, perché su questi si esprimeranno presto gli organi competenti)”.
Così il Presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenendo in Assemblea straordinaria.
“L’autonomia” decisa dalla proposta della Figc di un nuovo Statuto per la massima serie calcistica italiana va “ben oltre quella della Premier League presa a modello”, ha aggiunto Gravina.
“Abbiamo apprezzato molto l’attenzione di chi si è interessato alle richieste della Lega di A legate a esercizi matematici di un punto in più o meno di rappresentanza, ma avremmo apprezzato ancora di più se l’esercizio di tale tenacia fosse stato finalizzato a riconoscere finalmente le vere esigenze del calcio italiano, che da più tempo mi impegno a rivendicare: Tax Credit, percentuale sulle scommesse da investire in vivai e impianti, sponsorizzazioni da Betting, pieno adeguamento della legislazione sull’apprendistato e semplificazione burocratica per la realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture. Sono queste le problematiche da affrontare con urgenza e che il mondo della politica deve contribuire a risolvere”, ha proseguito.
“Mentre per quel che riguarda le relazioni all’interno della stessa Federazione, non posso non sottolineare come nei mesi che hanno portato alla definizione della proposta di riforma dello Statuto, ho inteso da subito accogliere le istanze provenienti dalla componente più rilevante. Ma di fronte a ripetute aperture, è stato ogni volta rivendicato qualcosa in più, andando anche oltre il ragionevole, nel tentativo di mortificare qualcun altro o di non voler realmente trovare un accordo. Ma autonomia non vuol dire rimanere immobili. Vuol dire rispettare i ruoli e le regole, quindi bene abbiamo fatto a metterci subito in cammino, sempre tenendo presente un presupposto irrinunciabile: l’equilibrio tra le due dimensioni principali del nostro sport, quella della partecipazione e quella del calcio come industria dello spettacolo”, ha precisato.
“Il famoso diritto d’intesa è rimasto nel nostro statuto Federale, ma vorrei chiarire solo l’espressione cui ha fatto riferimento Casini ovvero ‘esclusivamente’. Per noi è indispensabile, le norme che riguardano il calcio professionistico hanno delle specifiche sulla Lega Serie A. Se non mettiamo l’esclusivamente, significa che la Lega Serie A avrebbe l’esclusiva su tutto il mondo professionistico”, ha continuato.
“Il Consiglio Federale andrebbe a deliberare solo sul mondo dilettantistico e questo è inaccettabile. La guerra contro la Lega Serie A mi sembra una cosa ben diversa dalla realtà, basta vedere i verbali dei consigli Federali”, ha detto ancora Gravina.