Ucraina-Russia: cominciati i colloqui a Istanbul. Zelensky: "I russi vogliono negoziati finti"

"Il mondo deve rispondere".

(Prima Notizia 24)
Venerdì 16 Maggio 2025
Roma - 16 mag 2025 (Prima Notizia 24)

"Il mondo deve rispondere".

Iniziano oggi, a Istanbul, i colloqui tra Russia e Ucraina. E' quanto ha reso noto il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, citato da Interfax.

Ai negoziati non parteciperanno né il Presidente russo, Vladimir Putin, né quello ucraino, Volodymyr Zelensky, che in Turchia ha incontrato il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan ma ha scelto di non partecipare al tavolo.

Non partecipa neppure il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si è detto perplesso in merito al buon esito dei negoziati: “Fino a quando non incontrerò Putin non succederà nulla", ha detto.

“La Russia non ha cambiato il suo approccio di base. Rilascia molte dichiarazioni, molte minacce. Non risolviamo nulla. Stanno facendo tutto il possibile per trasformare uno di questi incontri di Istanbul in un processo teatrale e vuoto, proprio come nel 2022. Non siamo noi o i leader occidentali a interrompere i negoziati, come i russi sostengono da anni, sono i russi a mandare teste vuote ai colloqui, e questo distrugge il significato, il significato della diplomazia”. Lo ha detto il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo al vertice della Comunità politica europea a Tirana.

“Quindi, se si scoprisse che la delegazione russa è solo teatrale e non riesce a produrre alcun risultato oggi, il mondo deve rispondere. È necessaria una reazione forte, comprese sanzioni contro il settore energetico e le banche russe. La pressione deve continuare ad aumentare finché non si compiranno progressi concreti. L’Ucraina è pronta a prendere tutte le misure realistiche per porre fine a questa guerra. Chiedo a Putin di dare alla sua delegazione una reale autorità. E dobbiamo fermare completamente le uccisioni per un tempo sufficiente a dare una vera possibilità alla diplomazia”, ha aggiunto.

“Questa settimana abbiamo avuto una reale possibilità di compiere passi importanti verso la fine di questa guerra, se solo Putin non avesse avuto paura di venire in Turchia – ha evidenziato-. Ieri ero ad Ankara ed ero pronto per un incontro diretto con Putin, ad Ankara o a Istanbul, e non solo per un incontro, ma per risolvere tutte le questioni importanti, tutte quelle che a mio avviso erano importanti, ma lui non ha accettato nulla. Voglio dire, Putin. E potete anche vedere che la delegazione russa venuta a Istanbul è di livello molto basso. Nessuno di loro è una persona che prende effettivamente decisioni in Russia. Tuttavia, mando la nostra squadra a Istanbul, guidata almeno dal ministro della Difesa ucraino, per vedere se quei russi riescono davvero a decidere qualcosa: la nostra priorità numero uno è un cessate il fuoco completo, incondizionato e onesto“.

Trump potrebbe contattare Putin per parlare della fine della guerra. “Dobbiamo incontrarci. Ci incontreremo io e lui”, ha riaffermato il tycoon, a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riferisce la Cnn. “Penso che risolveremo il problema, o forse no, ma almeno lo sapremo. E se non lo risolveremo, sarà molto interessante“, ha evidenziato.

Sono iniziati, intanto, i colloqui tra le delegazioni ucraina e russa al Palazzo di Dolmabahce di Istanbul. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Ria Novosti. A guidare la delegazione ucraina è il Ministro della Difesa Rustem Umerov, mentre a capo di quella russa c'è il consigliere del Cremlino Vladimir Medinsky. A fare da mediatore, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan.

“Un passo molto importante verso la pace sarà compiuto se le divergenze tra le parti si ridurranno. Personalmente, credo che abbiamo sufficienti motivi per nutrire speranze riguardo ai negoziati“. Così il Ministro turco degli Esteri, Hakan Fidan, prima dell'inizio dei colloqui. “Se Dio vuole, raggiungeremo la pace grazie ai negoziati“, ha proseguito, citato da Ria Novosti.

“Si è visto abbastanza bene in queste ultime ore, rispetto a una certa propaganda, chi sia effettivamente disponibile a fare dei passi importanti a favore della pace e chi invece sia chiaramente meno disponibile. Penso però che non dobbiamo gettare la spugna, penso che dobbiamo insistere per un cessate il fuoco incondizionato e per un accordo di pace serio, che preveda garanzie di sicurezza per l’Ucraina, e continuiamo a lavorare anche in questi formati per questo obiettivo”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, arrivando a Tirana per il sesto vertice della Comunità politica europea (Cpe).

Dal 24 febbraio 2022 “sono passati tre anni e abbiamo potuto assistere, negli ultimi giorni, alla vera convinzione del Presidente Putin. Inizialmente ha chiesto un cessate il fuoco in occasione dell’anniversario del 9 maggio, che poi non ha mai rispettato; poi l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, ha chiesto un cessate il fuoco completo e incondizionato per 30 giorni, che il Presidente Putin ha poi respinto. Infine, ha offerto un incontro diretto tra Ucraina e Russia a Tokyo, il Presidente Zelensky era pronto a incontrarsi, ma il Presidente Putin non si è mai presentato, e questo dimostra la vera convinzione del Presidente Putin: non vuole la pace“. Così la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, arrivando al vertice della Comunità politica europea a Tirana.

“Quindi dobbiamo aumentare la pressione, ed è per questo che stiamo lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni. Per noi è importante volere la pace, e quindi dobbiamo aumentare la pressione sul Presidente Putin finché non sarà pronto per la pace“, ha evidenziato.

“Stiamo lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni. Questo pacchetto includerà, ad esempio, sanzioni sul Nord Stream 1 e sul Nord Stream 2. Ma anche l’inserimento di un maggior numero di navi della flotta ombra russa nell’elenco, nonché l’abbassamento del tetto massimo del prezzo del petrolio, e l’imposizione di ulteriori sanzioni al settore finanziario russo“, ha aggiunto.

“L’Ucraina è pronta per la pace e per un cessate il fuoco duraturo e incondizionato. Siamo anche pronti per incontri e negoziati al più alto livello”. E' quanto ha detto il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak, in merito all'incontro a Istanbul con i consiglieri per la sicurezza nazionale di Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Francia.

“Insieme al ministro della Difesa Rustem Umerov e al viceministro degli Esteri Andrii Sybiha, abbiamo tenuto una riunione con l’inviato presidenziale degli Stati Uniti Keith Kellogg, il consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro britannico Jonathan Powell, il consigliere diplomatico del presidente francese Emmanuel Bonne e il consigliere per la politica estera e di sicurezza del cancelliere tedesco Günter Sautter“, ha scritto Yermak sui suoi profili social.

“Penso che Putin abbia commesso un errore inviando una delegazione di basso livello” a Istanbul. “La palla è chiaramente dalla sua parte. Ora è nel suo campo. Deve collaborare. Deve essere serio nel volere la pace“. Così il Segretario Generale della Nato, Mark Rutte, arrivando al vertice della Comunità politica europea a Tirana. “Penso che sia molto positivo che gli ucraini si siano seduti al tavolo delle trattative. Hanno inviato una delegazione realmente disposta a negoziare un cessate il fuoco. Sono molto contento del ruolo che stanno svolgendo gli Stati Uniti. È davvero importante. Il Presidente Trump ha rotto lo stallo, prendendo chiaramente l’iniziativa. Tutto questo è estremamente utile”, ha evidenziato Rutte.

“È tragico tutto questo, perché speravamo che potesse avviarsi un processo lento ma positivo verso una soluzione pacifica del conflitto. Siamo di nuovo agli inizi. Adesso vedremo cosa fare ma è una situazione molto difficile. Molto drammatica“. Lo ha detto il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, a margine di un incontro all’Augustinianum, sui colloqui di pace tra Russia e Ucraina. In merito alla mediazione offerta da Papa Leone XIV, Parolin ha detto che il Santo Padre si è riferito a “mettere a disposizione il Vaticano diretto per un incontro tra le due parti”. L'intento è che le due parti “si parlino, è una disponibilità di luogo”.

“L’unica risposta seria dovrebbe essere un nuovo ciclo di sanzioni. A proposito, aprile ha registrato il minimo storico per i profitti petroliferi (13 miliardi di dollari). I russi sono in difficoltà”. Lo ha detto Vladyslav Vlasiuk, il consigliere presidenziale dell’Ucraina per le sanzioni che lavora insieme al Presidente Volodymyr Zelensky e al suo braccio destro, Andriy Yermak, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Fin qui abbiamo discusso molto delle sanzioni contro la Russia. Ma non sono le uniche possibili. Vengo subito al punto: ultimamente abbiamo scoperto molta microelettronica e altri componenti critici e materie prime provenienti dalla Cina nelle armi russe ed iraniane. E questo non ci piace”, ha proseguito. Auspica nuove sanzioni contro la Cina? “Da un lato, apprezziamo molto il fatto che i partner cinesi non abbiano inviato armi letali alla Russia. È vero. Ma allo stesso tempo, molti componenti di fabbricazione cinese vengono utilizzati dai russi in diversi tipi di droni, missili da crociera e missili balistici. E pensiamo che i partner cinesi potrebbero fare di più per garantire che questi materiali non vengano acquisiti o non siano disponibili per i russi o gli iraniani”.

“I cittadini ucraini e di tutto il mondo hanno pagato il prezzo dell’aggressione di Putin in Ucraina e in tutta Europa, ora lui deve pagare il prezzo per aver rifiutato la pace“. Lo ha detto il premier britannico, Keir Starmer, in una dichiarazione diffusa dal governo di Londra. “La tattica di Putin di tergiversare e temporeggiare, mentre continua a uccidere e a causare spargimenti di sangue in tutta l’Ucraina, è intollerabile“, ha proseguito, in vista del vertice dell'Epc (Comunità politica europea) che si tiene oggi a Tirana.

“Negli ultimi tre anni, l’Ucraina ha lottato per la pace e la sicurezza, mentre la Russia – ha evidenziato il premier inglese – ha mandato a morte migliaia di giovani uomini e donne e ha compromesso la stabilità globale. Insieme agli Stati Uniti e a oltre 30 altri partner, siamo stati chiari sul fatto che non tollereremo che la Russia rinvii il cessate il fuoco. È necessario concordare un cessate il fuoco completo e incondizionato e, se la Russia non è disposta a sedersi al tavolo dei negoziati, Putin dovrà pagarne il prezzo”.


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