Milano, Consigliera in Comune: "Perché una persona sia donna deve essere mamma". E' polemica

Capelli (Pd): "Ha dato voce al peggior maschilismo".

(Prima Notizia 24)
Martedì 01 Ottobre 2024
Milano - 01 ott 2024 (Prima Notizia 24)

Capelli (Pd): "Ha dato voce al peggior maschilismo".

Scoppia la polemica in merito a quanto detto ieri sera, durante il Consiglio Comunale a Milano, dalla Consigliera di Forza Italia Deborah Giovanati.

Nel corso della riunione, in cui si stava discutendo sul nuovo regolamento della commissione paesaggio e, nello specifico, su un emendamento del Pd proposto dalle consigliere Diana De Marchi e Angelica Vasile, che propone di portare il numero delle donne da 7 a 9, Giovanati ha detto: "Per essere sicuri che una persona sia una donna deve essere mamma".

"Non vorrei essere presa con ilarità - ha premesso la Consigliera -. Ma sempre più noi ascoltiamo anche intellettuali politici che si pongono la domanda cos'è la donna? Come facciamo a definire cosa è una donna? Voi riuscite colleghi a definirmi cos'è una donna?".

"Se vogliamo approvare una modifica del regolamento io voglio la garanzia che le sette componenti siano donne - ha proseguito -. Per me l'unica certezza in questo momento è che una mamma è una donna, per cui io chiedo che le sette donne" della commissione "siano mamme, li nessuno può porlo in dubbio".

"Dato che questa maggioranza è sostenuta da persone che dicono che la distinzione tra i sessi non esiste più - ha concluso Giovanati -, voi state facendo un'operazione antiquata. Sicuramente una mamma è una donna, allora introducete che le sette donne siano mamme".

"Complimenti alla consigliera Deborah Giovanati, che ha dato voce al peggior maschilismo con le sue dichiarazioni. Le sue frasi forse sarebbero risultate attuali giusto durante il ventennio", è il commento del Segretario Pd Milano Metropolitana, Alessandro Capelli.

"È evidente che a destra c'è un problema nel distinguere le parole. Ad esempio la differenza tra sesso e genere - continua Capelli -. Giovanati ha espresso una cattiveria inaccettabile contro le donne senza figli: un insulto a chi sceglie di non averne e una crudeltà violenta nei confronti di chi, per ragioni di forza maggiore, non ha potuto diventare madre".

"Ma è davvero questo il criterio con cui vogliamo definire cosa significhi essere una donna? Quando si conferiscono incarichi di rilievo a un uomo, qualcuno si preoccupa di verificare se sia padre? - conclude -. È ridicolo anche solo pensarlo, eppure, secondo Giovanati, la maternità diventa un criterio identitario per le donne".


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