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Francoforte +2,5%, Parigi +2,3%. Mosca verso la parità. Fmi: "Rischi geopolitici ancora alti, possono frenare gli investimenti".
Francoforte +2,5%, Parigi +2,3%. Mosca verso la parità. Fmi: "Rischi geopolitici ancora alti, possono frenare gli investimenti".
Le Borse europee recuperano ancora terreno dopo l'avvio di Wall Street, grazie alla pausa sui dazi voluti da Donald Trump per smartphone, alcuni tipi di pc e i semiconduttori.
Milano e Amsterdam sono al top, con un aumento del 2,6%, seguite da Francoforte, che segna +2,5%. Bene anche Parigi (+2,3%), Madrid, che va verso il +2%, e Londra (+1,9%), mentre la Borsa di Mosca è verso la parità.
Al cambio, l'euro è stabile contro il dollaro a 1,13, e anche lo Spread tra Btp e Bund è poco mosso, attestandosi sui 118 punti e confermando la forte discesa del rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni, che si porta sul 3,7%, in calo di 11 punti base.
Tra le criptovalute si registrano pochi movimenti, con il Bitcoin che viaggia sugli 84mila dollari. Per quanto riguarda il settore dell'energia, il gas è in crescita del 3%, a 34,6 euro, mentre il petrolio aumenta dell'1% circa, a 62 dollari al barile.
Per quanto riguarda i titoli di Piazza Affari, brilla Tim, che segna il +4,6% a 0,31 euro, anche aspettando le firme per l'acquisizione di Sparkle, mentre Mediobanca registra un aumento del 4,5% e Banco Bpm del 4%. Risultati positivi anche per il Monte dei Paschi di Siena (+3,1%) e Unicredit (+2,6%). Tra i titoli principali, invece, Enel procede cauta (-0,6%), mentre Amplifon è il più debole (-0,7%).
I rischi geopolitici a livello mondiale sono ancora alti e sollevano paure sul loro potenziale impatto sulla stabilità macroeconomica. Lo dichiara il Fondo Monetario Internazionale, in un capitolo analitico del Global Financial Stability Report, che sarà diffuso la settimana prossima. "I rischi geopolitici possono prevenire gli investimenti, aumentare l'incertezza e infliggere shock avversi della domanda sull'economia. Possono anche pesare sulla stabilità delle banche e delle istituzioni finanziarie, soprattutto sui mercati emergenti", sottolinea il Fondo.
Dopo le dichiarazioni di Trump sui dazi per i chip e i semiconduttori, e il timore che la confusione tariffaria allontani gli operatori dagli asset Usa, il dollaro tocca il minimo degli ultimi sei mesi: il Bloomberg Dollar Spot Index ha ceduto lo 0,3%, dopo aver toccato il minimo dallo scorso ottobre. Quest'anno, peraltro, l'indicatore ha perso il 6% per via delle crescenti tensioni commerciali tra Washington e Pechino, dell'incertezza sulla politica americana e dei dubbi legati alla crescita economica degli Stati Uniti.
Dall'altra parte, invece, l'Euro sta vivendo il rally più veloce degli ultimi sedici anni, con gli operatori che scommettono su un aumento fino a 1,20 dollari. La settimana scorsa, la moneta unica europea era arrivata quasi a 1,15 dollari, il livello più alto da tre anni a questa parte, mentre ora va verso 1,14.
Grazie allo stop ai dazi Usa per chip e semiconduttori, la Borsa di Hong Kong chiude positiva, con l'indice Hang Seng che segna +2,40%, a quota 21.417,40 punti.
Positive anche le altre Borse asiatiche, così come lo sono i futures sugli indici europei e di Wall Street: l'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso con il +1,18%, con lo yen rafforzato dopo che il dollaro ha toccato il minimo, e con l'oro, bene rifugio per tradizione, ha aggiornato i suoi livelli massimi. Bene anche Shenzhen (+0,97%) e Shanghai (+0,69%), mentre a Taiwan (-0,08%) la Hon Hai Precision Industry, che assembla gli iPhone, fa un balzo del 2,97%, e a Seoul (+0,95%) Samsung Electronics registra il +1,72%.